mercoledì 21 gennaio 2009

Recensione: Bioshock per Xbox360



Capolavoro.
Non potrei descrivere in altri modi Bioshock.
Volendo spendere qualche parola in più potrei dirvi che Bioshock è un fps con contaminazioni di rpg, ma non vi avrei poi detto granchè.
Bioshock non è un fps, Bioshock reinventa l'fps come genere, lo innova, lo stravolge, vediamo il perchè.
Si comincia con un filmato introduttivo, mostra il nostro alter-ego dentro un aereo che precipita nell'oceano, e il gioco inizia.
Ci troviamo a nuotare nell'oceano, l'aereo che si inabissa, fiamme e acqua ovunque.
Già, l'acqua.
L'acqua è la prima cosa spettacolare in Bioshock, mai visto nulla del genere: il modo in cui si muove, in cui riflette il fuoco, in cui reagisce al movimento del nostro personaggio: è dannatamente realistica e ben fatta.
Ho giocato, per citare gli ultimi, a Gears of War e Halo 3, e non ho mai visto nulla del genere.

Poi notiamo un'isoletta con una torre vicino all'aereo, entriamo nella torre, poi in una battisfera, e comincia il viaggio verso Rapture, la città sottomarina.


In due parole Rapture è una città impazzitta, usando i "plasmidi" gli abitanti hanno aumentato le loro capacità fisiche e acquisito poteri particolari, in cambio hanno più o meno totalmente perso il senno.
Il nostro scopo è di uscire vivi da rapture e trovare il modo di tornare alla civiltà, ci verrà in aiuto via radio un certo Atlas, apparentemente pronto a darvi aiuto se aiuterete lui e la sua famiglia a uscire vivi dalla città.
A impedirvi la strada troverete centinaia di abitanti di Rapture impazziti, detti "ricombinanti", altri abitanti più o meno lucidi (grandissimo l'artista Cohen, me ne sono innamorato) e infine le "sorelline" con i loro "Big Daddy": delle bambine dal viso grigio e occhi rossi che girano conficcando uno strumento nei cadaveri per succhiargli l'Adam; dannatamente inquetanti e ben fatte.



Rapture è una città dannatamente viva: i macchinari sono accesi, i megafoni mandano di continuo pubblicità, le insegne sono accese. E' tutto così colorato, così vivo appunto, e tutti gli abitanti sono vestiti in modo realistico, spesso parlano e dicono cose più o meno sensate, prima di saltarvi addosso.


Ad arricchire l'esperienza di gioco contribuiscono i vari audio-diari sparsi per la città, diari che raccontano le storie di vari personaggi, l'evoluzione politica della città, il loro sprofondare nella pazzia, cose terribili e semplici fatti di tutti i giorni.
Tutti questi fattori rendono Rapture una città reale, palpante viva.

E poi il "cattivo" del gioco, Ryan, che di continuo parla, sia con trasmissioni radio in diretta, sia con registrazioni trovate nei diari o trasmesse dai megafoni.
Ryan è titanico nel suo delirio di onnipotenza, vi cito un paio di frasi:

“un uomo non ha diritti sul sudore della sua fronte?
No, dice l’uomo di Washington. Appartiene ai poveri.
No, dice l’uomo in Vaticano. Appartiene a Dio.
No, dice l’uomo di Mosca. Appartiene a tutti.
Io rifiuto queste risposte. ”

“Non credo in nessun dio, in nessun uomo invisibile nei cieli. Ma c’è qualcosa più potente di ognuno di noi, una combinazione dei nostri sforzi, una Grande Catena dell’industria che ci unisce. Ma è solo quando lottiamo per i nostri interessi che la catena trascina la società nella direzione giusta. La catena è troppo potente e misteriosa perché la guidi un governo. Chiunque vi dica il contrario, vi tiene una mano in tasca o una pistola puntata sul collo.”

Intendiamoci, non credo nel liberismo sfrenato di Ryan, ma non posso non ammirare questo titano.
Tra l'altro la figura di Ryan è chiaramente ispirata alla scrittrice Ayn Rand (link su wikipedia ) e lo si capisce anche dal titolo dei libri di Ayn Rand :

"The Fountainhead" , " Atlas Shrugged " sono entrambi richiamati con il nome di due personaggi "Atlas" e "Fountain" anche in modo evidente (ma non vi dico di più per non spoilerare sulla trama del gioco); guardate anche come si chiama l'autore dell'articolo "A growing concern" .

In un mercato sempre più dominato da FPS dedicati quasi esclusivamente al multiplayer, finalmente un FPS che fa della trama il suo punto di forza.
Se Halo3 regge più o meno il confronto grazie a una storia che si sviluppa in 3 giochi, Gears of War ne esce impietosamente sconfitto: nonostante l'ottima realizzazione tecnica e le innovazioni che porta nel gameplay la trama è piatta e poco interessante, non ci si sente mai davvero coinvolti. Con Bioshock tu VIVI con il tuo personaggio, e vivi in un mondo vivo e reale, non in una semplice scenografia per il tuo spara-spara ammazza-ammazza.

Insomma, se non lo conoscete o se lo conoscete ma gli avete preferito (come avevo fatto io in un primo tempo) Halo 3 e Gears of War, provate subito Bioshock, non potrete non innamorarvene.


P.S: Ora sto giocando a Gears of War 2, sembra che finalmente abbia una trama più accurata, vedremo. La prima impressione è di nuovo quella di trovarsi in una scenografia: si interagisce solo con le munizioni, lo scenario è ricco ma quasi statico, finto appunto.

P.P.S: Tutte le immagini sono prese dal sito ufficiale del videogioco.

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