lunedì 18 ottobre 2010

Macworld Italia: cronaca di una morte (non ancora ?) annunciata

Tira una brutta aria per quella che giudico essere la migliore rivista italiana sul mondo mac...
Il numero di Agosto non è mai uscito, il numero di settembre (la cui copertina è qui sopra) è praticamente introvabile, del numero di ottobre non si ha traccia.

Il primo segnale che ho trovato risale al primo settembre, quando Luca Accomazzi (noto giornalista che da tempo immemore tiene una rubrica su Macworld Italia) sul suo account twitter scrive:

Cattive notizie per Macworld. La casa (non la testata) è in crisi, è in forse l'esistenza della rivista. Terminano così i miei Clipboard
10:40 AM Sep 1st via web

Segue una nota, finalmente, sul sito di Macworld Italia:


Una nuova casa editrice, giovane e focalizzata, si è affacciata sul mercato editoriale italiano. Dal 1° ottobre 2010 Just Be Srl è la nuova licenziataria per l’Italia dei brand e delle testate giornalistiche specializzate di IDG (International Data Group), il maggiore editore mondiale di pubblicazioni informatiche e fornitore globale di servizi ICT, con oltre 200 milioni di utenti in 90 Paesi.
A Just Be faranno d’ora in poi capo in Italia le attività di pubblicazione dei siti web di Computerworld Italia (www.cwi.it), PC World Italia (www.pcworld.it), Macworld Italia (www.macworld.it) e GameStar Italia (www.gamestar.it), nonché del mensile cartaceo PC World Italia.
In un momento molto delicato per il panorama editoriale italiano, Just Be intende posizionarsi come editore di riferimento per le pubblicazioni informatiche online, coniugando l’esperienza, l’autorevolezza e la qualità riconosciuta a Computerworld Italia, PC World Italia, Macworld Italia e GameStar Italia con una serie di nuove iniziative che porteranno a potenziare i contenuti giornalistici di tali testate e a espanderne le modalità di fruizione.
“Siamo contenti di questa nuova iniziativa in un mercato per noi importante come quello italiano”, ha dichiarato David Hill, chairman e CEO di IDG International Publishing Services. “Siamo sicuri che questo nuovo partner sarà in grado di cogliere tutte le opportunità di business e servire al meglio gli utenti e i clienti italiani”.
Just Be Srl


La nota non è però affatto rassicurante, parla solo di sito web di Macworld Italia, non della rivista cartacea.
Il 7 ottobre nuovo aggiornamento sul sito di Nuova@Periodici, vi riporto l'estratto significativo :

In tale quadro, con effetto dal 1 ottobre 2010, il Liquidatore ha stipulato un contratto di affitto di ramo d'azienda con la Just Be s.r.l. avente ad oggetto le attività di gestione e manutenzione dei siti web www.computerworld.it, www.pcworld.it, www.macworld.it, www.i-phoneworld.it, www.gamestar.it, nonché le attività connesse alla pubblicazione e diffusione in edicola della rivista PcWorld, con ciò tutelando la rinomanza di marchi IDG in Italia.

Una conferma quindi della nota riportata sul sito di Macworld Italia, che però non risponde al dubbio principale: che fine fa la versione cartacea ?

Il colpo di grazia arriva di nuovo dal twitter di Accomazzi:

Cattiva notizia: mi confermano che Macworld Italia non sarà più in edicola. Resta in vita il sito web (al quale io non partecipo).
08 ottobre 2010 08.08.45.00 via web da Rho, Milano

Sembra proprio che sia finita insomma..
Peccato, era imho la migliore rivista del settore, e mi ha tenuto compagnia durante innumerevoli viaggi in treno e aereo.

La clipboard di Accomazzi, il polemico Bragagnolo, la classe e la simpatia di Stanley, lo straordinario Venerandi; di ricordi ne ho tanti..

Mi mancherà, sembra ridicolo a dirsi ma è così.

Addio Macworld Italia.

16 commenti:

  1. Dispiace anche a me questo addio.
    Malgrado il gap sempre più vistoso tra i tempi delle news online e del cartaceo, malgrado il progressivo svuotamento di contenuti originali legato a una redazione italiana ridotta all'osso (le rubriche fanno storia a sé), il buon vecchio MacWorld ITA restava una lettura piacevole e un caro compagno di viaggio.

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  2. Macworld era in malora da anni. Da anni hanno congedato tutta la redazione e il giornale veniva praticamente appaltato fuori, mi dicono a Bragagnolo e alcuni soci suoi.

    Giuseppe

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  3. Un calo c'era indubbiamente stato negli ultimi anni, ma imho restava di gran lunga la rivista italiana dedicata al mondo mac più interessante.
    Comunque è morta con un buon tempismo: 2 mesi fa mi sono abbonato a macworld USA su Zinio, e leggere la rivista su iPad è davvero piacevole.

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  4. Clamoroso il silenzio sul sito ufficiale e sul blog Ping da parte dello stesso Bragagnolo! Scandaloso il fatto che sul numero-Frankestein di settembre (il dvd era quello preparato per agosto, così come tante rubriche fra cui la stessa Preferenze) si continuava a prospettare la possibilità di abbonarsi. Una enorme mancanza di rispetto nei confronti degli abbonati e dei lettori in generale. Grazie per questo post "delucidatore". Mi pare di capire che l'unico che abbia detto qualcosa sia stato solo Accomazzi: a futura memoria...

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  5. Beh! Non era di certo responsabilità di Bragagnolo comunicare la cancellazione della rivista, e da quanto mi sembra di capire, c'è stata molta confusione anche tra gli addetti ai lavori.

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  6. Prendersela con Bragagnolo ha poco senso.Il noto articolista del mondo Mac,con tutta la redazione,è vittima della situazione di grave crisi che ha colpito la società editrice di Macworld,PCworld,GameStar,ecc ecc.....
    Quasi tutti i redattori sono finiti in cassaintegrazione ( me lo riferisce un'agenzia pubblicitaria del settore mac)e l'attuale società mi sembra più uno strumento per tirare avanti, che un serio progetto di rilancio. Leggendo i nomi che compongono gli staff di tutti i siti attualmente gestiti dalla nuova società, si nota che sono sempre gli stessi.Mi chiedo quindi come sia possibile proporre contenuti di buon livello con un organico così sottodimensionato!
    Addio Macworld, mi hai insegnato tanto in questi anni di lettura.....

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  7. Comunque uno straccio di commento o di informativa per gli abbonati.... io quella offerta dei 2 anni l'ho sempre guardata con sospetto..... sti stronzi!

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  8. sulla malafede di quell'offerta nessuno ha dubbi. non raccontassero in giro che la chiusura di MAC world è stata improvvisa. sapevano ma se ne sono fregati, per prendere soldi alla gente onesta!

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  9. io credo fosse migliore applicando in quanto MacWorld è solo una traduzione (tranne le prime tre rubriche)

    beppe

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  10. Le traduzione degli articoli americani li ho sempre considerati un valore aggiunto, visto il valore della testata americana.

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  11. Già una grande perdita per gli utenti mac e una fregatura per gli abbonati. La più grossa fregatura vi assicuro però l'hanno presa i dipendenti della ex casa editrice Nuova Periodici che sono rimasti senza lavoro e sono tanti da quanto so. Pare pure che dietro a JUST BE ci siano le stesse persone che dirigevano la vecchia azienda e quindi è giusto chiedersi: ma a che gioco stanno giocando? E quanto ci si può fidare?
    Fabio

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  12. Per anni ho comprato la rivista, mi è sempre piaciuta e mi è sempre stata utile. Poi (da diversi anni) sono iniziati i primi problemi: qualità della carta sempre più scandente, numero di pagine sempre più ridotto e ovviamente.... aumento di prezzo.
    A quel punto mi sono detto: non la compro più!!!!
    Non mi sembrava giusto sborsare sempre più soldi ed avere un prodotto di qualità sempre inferiore (articoli a parte ma... mica tutti parliamoci chiaro!!!!).

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  13. I soliti furbi che incassano i soldi degli abbonamenti alla faccia di noi lettori
    visto che continuavano anche nell'ultimo
    periodo a pubblicizzare e incassare soldi
    dagli ignari utenti.
    semplicemente vergognoso.
    diffidate da simili testate giornalistiche

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  14. Qualcuno di voi ha notato che anche il sito ora è in manutenzione da oltre una settimana?

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  15. Si, praticamente quando è andato via Bragagnolo, macworld.it è morto.

    Mah !? Che brutta fine.....

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  16. Da settembre non ricevo più la newsletter di ComputerWorld a cui ero iscritto. Il sito cwi.it non viene più aggiornato dallo stesso mese.
    C'è speranza che riprendano?
    (Paolo da Venezia)

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